Castel Trosino è un borgo medievale del comune di Ascoli Piceno che sorge sopra una rupe di travertino alla cui base scorre il fiume Castellano, il principale affluente del Tronto. Proprio dallo sbarramento di questo torrente si origina il lago di Castel Trosino. A valle della diga è possibile scorgere la confluenza del fiume all’interno dell’acquedotto romano che portava acqua alla città di Ascoli, mentre a monte del lago si trovano le sorgenti d’acqua sulfurea, detta anche salmacina, già conosciute dai Romani. Le sorgenti, che emettono odori di zolfo, sono associate dalla tradizione popolare a presenze demoniache in forma di serpente o drago. La leggenda è supportata anche dalla presenza sulla sponda opposta del fiume, sopra al Monte di Rosara, dell’eremo intitolato a San Giorgio. Il culto di San Giorgio deriva probabilmente dalla presenza della dominazione longobarda sul territorio di Castel Trosino, confermata dal ritrovamento a fine ottocento di una vasta necropoli.
Grazie alla sua posizione strategica, il borgo fu utilizzato come punto di avvistamento. Rappresentò infatti una delle postazioni del sistema difensivo della contea ascolana voluta da Carlo Magno.
Un varco con un arco a tutto sesto definisce l’accesso alla parte più antica del borgo, delimitata da un grande portone in legno e da solide mura. In ottimo stato sono anche le abitazioni del centro, costruite in pietra locale ben mantenute e restaurate.