“Se Giacomo Leopardi fosse stato di Treia, avrebbe sentito li il mistero dell’infinito”. Cosi, la grande scrittrice del ‘900 Dolores Prato, nel suo romanzo autobiografico “Giù la piazza non c’è nessuno”, esprime la bellezza e la magia che la Città di Treia riesce, al contempo, a racchiudere intimamente ed a sprigionare generosamente con chiunque la voglia attraversare e conoscere. Treia ha una storia antica ed affascinante, che affonda le proprie radici nell’epoca romana. Con uno sguardo attento è possibile scorgere tutte le tracce che testimoniano la sua storia: dai reperti archeologici alle torri medievali, dai palazzi rinascimentali alle facciate neoclassiche, è tutto un susseguirsi ed un sovrapporsi di grandi e piccole opere realizzate dai tanti ingegni nati o vissuti a Treia.
La Città è sinonimo di cultura: l’Accademia Georgica, il Teatro Comunale, il Centro Studi di Dolores Prato, la Pinacoteca Civica, il Museo Archeologico, Villa Spada, il Santuario del SS. Crocifisso, con annessa zona archeologica, ne costituiscono il punto di riferimento e personaggi come Dolores Prato, Luigi Lanzi, Ilario Altobelli, Carlo Didimi, le punte di diamante. Treia non è soltanto racchiusa dalle mura di epoca medievale, ma è circondata altresi da un paesaggio splendido e da una natura incontaminata e rigogliosa. Delizia degli occhi, dello spirito e anche del palato. Un borgo che resterà nel cuore di chi saprà conoscerlo. Terra del cuore e del sogno, proprio come scriveva Dolores Prato.