Teatro Rebis
PADRONSI. Gli eroici furori di un frate ribelle
Spettacolo evento site_specific itinerante con il coinvolgimento della comunità di Serra de’ Conti
CON Fernando Micucci e Luca Serrani
E LA PARTECIPAZIONE di Filippo Baldelli, Andrea Filipponi, Paola Massi, Lucia Olivi, Euro Paolini e Stefano Vecchi
MUSICHE di Claudia Gioia Gentili e Alfio Vernuccio (La Quarta Caravella) e del Coro Francesco Tomassini, diretto dal Maestro Mirco Barani
INCURSIONI PIRICHE a cura di Andrea Giardinieri (Circoplà) e Federico Giacani (Ass. La lisca)
SCRITTURA SCENICA E REGIA Andrea Fazzini
Si ringraziano per la fondamentale collaborazione storiografica e memoriale: Paula Carbini, Carlo Ceresani, Marica Petrolati e gli abitanti di Serra de’ Conti che hanno narrato le loro esperienze ‘ravvicinate’ con lo spettro di Padre Orsi.
Lo spettacolo verte sulla storia e la leggenda di Padre Agostino Orsi, anche detto dai cittadini di Serra de’ Conti ‘Padronsi’, monaco vissuto a cavallo tra 1700 e 1800.
Spirito inquieto, ecologista ante litteram, religioso restio alla stretta ortodossia e studioso di materie scientifiche, in particolar modo di cura del paesaggio e dell’ambiente e di allevamento di api, a cui dedicò un importante saggio pubblicato sul ‘Giornale Arcadico’ nel 1833 e apprezzato da tutto il mondo accademico – Padre Orsi, dopo essere stato osteggiato per le sue idee all’avanguardia e spostato da un convento all’altro delle Marche, si insedia in tarda età nel monastero di Serra de’ Conti, dove subirà ulteriori angherie da parte del padre guardiano Vincenzo Palmarini, fino da veder distrutti tutti i suoi alveari e ad essere rinchiuso forzatamente in una cella, dove cercò di fuggire dando fuoco alla porta con la stessa brace fornitagli per scaldarsi, morendo tra le fiamme all’età di 67 anni.
Oltre alla particolarità di una figura così distante dai canoni monastici dell’epoca, ormai incancrenitisi in stretta disciplina, e benché profondamente rispettoso della sua missione religiosa, tanto da trasfonderla ‘francescanamente’ nel rispetto per la natura, ‘Patronsi’ divenne leggenda, tanto che ancora si narra che per i corridoi dell’attuale Comune di Serra de’ Conti, dove all’epoca risiedeva il monastero, aleggi il suo fantasma ancora in cerca di pace, spaventando con apparizioni e voci dall’altrove, ribellandosi ancora a quei confratelli che all’epoca l’avevano ridotto al silenzio.
Altro aspetto ‘magico’ dell’eredità di Padre Orsi è che nel cortile dove allevava i suoi alveari, regolarmente distrutti dal capo guardiano del monastero, ancora oggi, a distanza di secoli, ogni anno spontaneamente nidificano le api.
Lo spettacolo del Teatro Rebis si snoderà in un percorso performativo itinerante, con particolare attenzione a quelli ‘abitati’ in passato (e forse anche nel presente) dal monaco francescano, cercando di mettere in risalto sia la natura pugnace del suo carattere indomito che l’avveniristica lotta per la difesa dell’ambiente e di quelle creature di pace che sono le api e le piante.