Alla fine del XIX secolo a Montefortino di Arcevia (AN) fu scavato un gruppo di tombe ad inumazione di cui una cinquantina ritenute galliche e attribuite per la maggior parte ai Galli Senoni, furono pubblicate nel 1901 da E. Brizio nel IX volume dei Monumenti Antichi dell’Accademia dei Lincei.
Proprio questo rinvenimento conferisce alla località di Montefortino di Arcevia un fascino che pochi altri luoghi possono vantare e la pubblicazione di questa scoperta consacrò questa attribuzione, facendo diventare la necropoli un punto di riferimento imprescindibile dell’archeologia dei Celti d’Italia.
Dalle fonti rinvenute si evince molte particolari caratteristiche dei Galli Senoni come popolo dedito alla guerra ed al convivio ma molto si è perduto dell’identità culturale strettamente narrativa essendo questa specificamente orale. La figura detentrice di tale tradizione era il Bardo che grazie all’arte della parola tramandava gesta e storie di carattere morale nonché memoriale del popolo.