Camerino (m. 670 s.l.m.), al centro di una zona montana incontaminata, domina dalla sommità del colle la grande conca delimitata a sud-est dai Sibillini.
Le bellezze architettoniche, l’antica Università degli Studi di Camerino, il culto della Santa Camilla Battista Varano (il cui corpo viene custodito in una teca all’interno del Monastero di Santa Chiara) e a poca distanza dalla città il Convento di Renacavata con la presenza dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, nato proprio a Camerino nel 1528, le tradizioni culturali (la città ha dato vita alla più significativa scuola pittorica delle Marche), fanno di Camerino una meta di singolare attrattiva.
Si offre come piacevole oasi di verde la Rocca borgesca, posta sull’orlo di un precipizio, che fu fatta erigere da Cesare Borgia su disegno di Ludovico Clodio nel 1503 per controllare la città dal versante sud-ovest: i torrioni cilindrici e il possente mastio sono begli esempi di architettura militare del primo Rinascimento.
Nella Chiesa del Seminario Arcivescovile sono conservate ed esposte al pubblico alcune tra le opere più rappresentative della produzione figurativa camerte. Il vicino edificio “Venanzina Pennesi” ospita i Musei civico e diocesano. Presenta allestimenti moderni e strumenti digitali all’avanguardia e raccoglie i capolavori del territorio salvati dalle rovine del terremoto. È stata riaperta al culto in tutto il suo splendore la Basilica di San Venanzo.