Il piccolo borgo di Montemonaco sorge nell’alta vallata dell’Aso, su un leggero pianoro di cresta prospiciente il Monte Zampa e il Monte Sibilla; è per altitudine il secondo comune delle Marche, con i suoi quasi 1000 metri sul livello del mare.
Il suo toponimo nasce da un nucleo di monaci benedettini stabilitosi nell’altopiano sin dal VIII secolo.
Ricade, per grande parte, all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini con i suoi incantevoli scenari paesaggistici e faunistici.
È un paese ad altissima vocazione turistica grazie alle sue bellezze naturali, come il Monte Sbilla e la sua celeberrima grotta e il Lago di Pilato dove vive il Chirocefalo del Marchesoni, un crostaceo branchiopode unico in tutto il mondo.
Si riscontra la numerosa presenza di strutture ricettive e attività commerciali.
Tra passeggiate nella natura e un’atmosfera magica, tramandata nei secoli, con le sue leggende sulla fata Sibilla e cavalieri erranti, Guerino detto il meschino in particolare, è in grado di trasmettere ad abitanti e visitatori quella giusta quiete troppo minata dal vivere frenetico dei tempi moderni.
Nel post sisma, non senza difficoltà ma con costante e solerte impegno, il suggestivo borgo e le sue splendide frazioni stanno letteralmente rinascendo.