La fondazione di Monte Rinaldo risale all’età romana. Dopo la distruzione del castello di Bucchiano nel 1378, gli abitanti si spostarono dove oggi sorge il Paese, poiché l’altitudine garantiva minore esposizione ad attacchi nemici. Fu oggetto di contesa tra il Ducato di Fermo, la città di Ascoli e i monaci Farfensi della vicina Santa Vittoria, ma alla fine, nel 1333, passò definitivamente sotto le dipendenze del vescovo di Fermo. Nel 1539 furono definitivamente stabiliti i confini con i vicini Montelparo e Sant’Elpidio Morico. In seguito, Monte Rinaldo visse il dominio dello Stato Pontificio, dell’invasione Francese e di quella napoleonica fino alla restaurazione Pontificia e alla proclamazione del Regno d’Italia. Il Comune si erge su tre colli tra la valle tra il fiume Aso e l’Ete Vivo nella Regione Marche, a metà strada tra il mare Adriatico e i Monti Sibillini, con un clima temperato nelle notti d’estate e un contesto in cui il tempo sembra essersi fermato. Vanto del borgo è il famoso tempio ellenistico-romano costituito dal porticato, dal tempio e dall’edificio rettangolare ancora di incerta destinazione, i cui resti monumentali lo rendono non solo uno dei più importanti della Regione, ma anche una gradita meta di escursioni a carattere culturale e turistico, alla scoperta dell’entroterra fermano. Tra le prelibatezze culinarie si evidenziano il castrato e le tipicità delle Marche Sud. Oggi Monte Rinaldo si presenta come un’importante meta culturale, enogastronomica, naturale e paesaggistica delle Marche.