Pietrarubbia nasce come struttura fortificata a difesa del territorio feretrano nell’Alto Medioevo, come la maggior parte delle fortificazioni di questa porzione di territorio marchigiano. Ma ciò che rende unico il castello di Pietrarubbia non fu solo il fatto di essere stato fondato su rocce asprissime e inespugnabili per la loro morfologia, ma anche il fatto che Pietrarubbia divenne un rinomato centro siderurgico: le rocce antropizzate presentano un’elevata componente ferrosa che le rese sfruttabili per l’estrazione e la lavorazione del ferro; nacque così la fucina medievale, fulcro per le molte botteghe artigiane locali che si specializzarono nella lavorazione delle rinomate gentilissime forbici, che giungevano da qui fino a Roma. Quest’antica vocazione metallurgica venne riscoperta e riproposta dal M° Arnaldo Pomodoro, che fece di Pietrarubbia la sede della Scuola regionale di Alta Formazione T.A.M. (Trattamento Artistico dei Metalli). Con il M° Pomodoro, Pietrarubbia diventa centro e borgo d’arte, spaziando dalla scultura alla pittura, dal teatro alla musica. Oggi la presenza del Museo d’Arte Contemporanea di Pietrarubbia, che ospita tra le altre le opere donate a Pietrarubbia dal M° Pomodoro, dà la possibilità a questo piccolo borgo di proporsi come oasi di cultura nel verde, in cui gli artisti, siano essi giovani che si affacciano al pubblico degli amanti dell’arte o maestri ormai affermati, possono proporre le loro creazioni in un confronto di crescita continuo.